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Infiltrazioni ecoguidate nella cura del ballerino

di Redazione MADSS

A cura del Dottor Marco Di Gesù – Fisiatra specializzato in patologie muscoloscheletriche – Socio fondatore dell’Associazione nazionale Fisiatria Interventistica – Segue i Danzatori del Teatro Massimo di Palermo – Applica la Fisiatria alla danza in sinergia con Fisioterapisti e Chinesiologi.

In un blog dedicato alla Medicina della Danza, cui sono lieto di contribuire, uno spazio può essere dedicato all’approfondimento di procedure terapeutiche a supporto delle frequenti patologie muscoloscheletriche tipiche dell’overuse conseguente allo stress ripetuto cui vengono sottoposte le articolazioni, prevalentemente quelle della schiena e degli arti inferiori.

La Fisiatria Interventistica, ramo in espansione della Medicina Fisica e Riabilitativa, si occupa, anche mediante l’uso di tecniche mini-invasive, spesso ecoguidate, della diagnosi e del trattamento, unitamente al corretto percorso riabilitativo, delle principali patologie muscoloscheletriche.

La Danza, come altre attività fisiche e sportive che richiedono un “overuse” di alcune articolazioni, richiede spesso un approccio combinato alla gestione delle patologie articolari.

La conoscenza dell’anatomia, della biomeccanica e, ancor di più del “gesto atletico” sono elementi imprescindibili per un corretto approccio diagnostico e, quindi, terapeutico.

Il lavoro in Team

Come spesso avviene in diversi ambiti della Riabilitazione, anche nella Medicina della Danza è fortemente raccomandato un approccio multispecialistico in cui diverse competenze entrano in sinergia per ottimizzare i risultati e i tempi richiesti per raggiungere tali risultati. Uno degli aspetti, infatti, comune alle discipline agonistiche è la necessità di non interrompere l’attività fisica o di ridurre i carichi per il più breve tempo possibile: che si tratti di una stagione in corso o di una preparazione, il “fermo” che spesso siamo portati a indicare per la migliore gestione di una patologia articolare… non sempre è possibile.

E’in tale ambito che giungono utili alcune procedure terapeutiche care alla Fisiatria Interventistica: ridurre il periodo di riabilitazione e renderlo più efficace e meno “doloroso” sono gli obiettivi principali di alcune procedure, in primis infiltrative, che se opportunamente inserite nel percorso riabilitativo, consentono un più rapido rientro sul palco.

Un esempio a me caro è rappresentato dalla patologia articolare osteodegenerativa da “overuse”.

Seppur i danzatori siano accomunati da una notevole capacità di gestire e sopportare le sintomatologie dolorose derivanti da un uso intenso di alcune articolazioni, spesso il procrastinare la valutazione specialistica rappresenta un ostacolo per una precoce e “duratura” gestione della patologia.

L’alluce rigido artrosico, un esempio di “virtuoso” percorso riabilitativo.

Alluce valgo di una giovane ballerina

Ho già riferito tempo fa il caso clinico di una giovane danzatrice affetta da iniziale artopatia degenerativa dell’alluce sottoposta a trattamento con infiltrazioni ecoguidate.

Sempre più l’utilizzo dell’acido ialuronico riveste un ruolo notevole nella gestione delle patologie articolari da “overuse” con supporti clinici e scientifici oramai validati da tempo. 

La perdita di articolarità della metatarsofalangea (meno frequentemente quella interfalangea) è un fenomeno che tende a manifestarsi con il perdurare delle sollecitazioni tanto quanto con l’invecchiamento. Al concetto di  “viscosupplementazione”, un supplemento di acido ialuronico all’articolazione sofferente al fine di ripristinare le migliore elasticità e viscosità che il liquido sinoviale deve avere, si assiste negli ultimi anni una crescente attenzione verso la “bioinduzione”, attraverso l’utilizzo di farmaci e Medical devices sempre più indirizzati alla “rigenerazione” dell’ambiente articolare usurato.

In alcune posizioni tipiche della danza classica l’alluce subisce intensi stress (si pensi che per raggiungere la posizione in demi-pointe l’articolazione MF deve mantenere un angolo di 90°) e le prime manifestazioni della sofferenza di tale articolazione, dolore, gonfiore e transitoria perdita di funzionalità, rappresentano le fasi ideali per il clinico che vuole eliminare il sintomo e “proteggere” nel tempo le articolazioni.

Le Infiltrazioni ecoguidate

Le Infiltrazioni Ecoguidate, realizzate cioè con l’ausilio di un monitoraggio ecografico, consentono, ormai da molti anni, una corretta e precisa identificazione del target terapeutico e, aspetto di non minor conto, una riduzione del discomfort del paziente e una minore “aggressione” delle strutture anatomiche periarticolari oggetto delle infiltrazioni.

Procedure mini-invasive e Fisioterapia

In ambito di Medicina della Danza i trattamenti ecoguidati debbono essere intesi come una fase del percorso di cura della patologia articolare. Notevole attenzione riponiamo all’ambiente articolare (liquido sinoviale, cartilagine articolare, strutture meniscali e capsula articolare) tanta quanta occorre riporne all’ambiente extra-articolare. La corretta biomeccanica dell’articolazione, il giusto supporto muscolare, il controllo neuro-motorio del segmento corporeo e le valutazioni posturali del danzatore sono solo alcuni degli aspetti che rendono necessario un’approccio riabilitativo multidisciplinare in cui l’esercizio terapeutico rappresenta uno dei principali momenti del percorso di cura. In particolare, i vantaggi derivanti dalla corretta modulazione del carico dopo i trattamenti con acido ialuronico richiedono la conoscenza e il rispetto del timing delle fasi di riabilitazione: un team di professionisti ben coordinato e collaborante è certamente il presupposto ideale per la gestione delle patologie muscoloscheletriche dei nostri danzatori.

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